Lab Spettacolo è un’occasione formativa destinata a chi ha già esperienza di teatro e vuole confrontarsi con un professionista con l’obiettivo di mettere in scena uno spettacolo.
Un elemento distintivo di questo laboratorio è il focus attento sullo sviluppo individuale degli attori. Il programma prevede un lavoro approfondito su di loro e personalizzato in base livello di esperienza e abilità di ognuno. Inoltre, si affronta un approccio globale alla recitazione, ponendo l’accento sull’autenticità personale come punto di partenza, piuttosto che sul mero incarnare dei personaggi.
L’edizione 2024 – 25 è affidata a Michele Maccagno e si articolerà in 6 weekend intensivi a cui seguirà il debutto dello spettacolo.

PRESENTAZIONE A CURA DI MICHELE MACCAGNO: CORIOLANO DI W. SHAKESPEARE

Non riesco a pensare ad un teatro senza pensare alla realtà che lo circonda. La società cambia e il teatro con lei.
David Foster Wallace scriveva in “Questa è l’acqua” che ogni artista si deve rivolgere alla gente.
Infatti è cosi.
Shakespeare riesce ancora ad essere tremendamente attuale. È come se non fossero passati tutti questi anni.
Caio Marzio Coriolano, generale dell’esercito romano, a causa delle ferite riportate in guerra viene nominato console dal Senato contro la volontà dei Tribuni e scontentando il popolo.
I Tribuni aprono un dibattito con i Patrizi mettendo in dubbio la lealtà di Coriolano e si scatena una rivolta contro di lui che culmina con la sua messa al bando.
Attraverso la storia di Coriolano, Shakespeare ci pone davanti a una questione cruciale: cosa si cela dietro la parola Democrazia?
Quando andiamo a votare siamo in grado si scegliere o siamo soggiogati dal potere?
Ecco le domande da cui parte il laboratorio.
Mi piace vedere come le persone, gli attori posti in un luogo comune come la sala prove reagiscono di fronte ad alcuni problemi e tematiche.
Quando propongo un lavoro ne conosco piuttosto bene i connotati, ne ho in testa un montaggio che mi soddisfa, ma poi mi accorgo che lavorando con le persone tutto questo è illusorio.
Li amo perché “corrompono” il palazzo che mi ero costruito e alla fine lo distruggono.
Il solo camminare in scena di un attore porta, per me, qualcosa di insostituibile, una girandola di sensazioni che non posso modificare, ma che a sua volta modifica la mia idea fino a diventare spettacolo.
Fino a creare una realtà che mina la realtà stessa.

M. Maccagno